Non ho grandi ricordi degli anni '70, ma a volte un sottile sapore di terra perduta mi pervade ugualmente.
I miei primi ricordi di essere umano sono fissati ad una data, il 1978. Fu il primo anno che riuscii a individuare nella mia mente di bambino: allora avevo 5 anni, e avevo preso coscienza che in quell'anno esistevano un 7 ed un 8.
Pochissimi ricordi, sparsi: gli esami di maturità classica di mio fratello (oggi medico), e soprattutto passeggiate nelle fredde mattine di Roma a trastevere in febbraio, con mio padre.
Allora mia madre lavorava lì.
Come una sorta di feticci, ho delle immagini sparse che mi riportano a quegli anni, una in particolare (non di grande valore): una volante della polizia.
All'epoca esisteva la Celere, progenitore dell'attuale squadra mobile. Un reparto creato e voluto da Mario Scelba, un ministro democristiano più volte sospettato di antiche collusioni col Fascismo. Erano i famosi poliziotti che tante volte si vedono nei video di quegli anni, quelli che calzavano gli elmetti della seconda guerra mondiale e caricavano con i manganelli.
Ecco, uno dei pochi ricordi che ho in mente di quello scorcio di anni '70 consiste in questo: una giulietta della polizia, verde oliva (quando la polizia italiana era ad ordinamento paramilitare, prima della riforma del 1982), che sfrecciava con la sirena monotonale (sparite anche quelle) per una via di Roma.
Quanta simbologia in quel ricordo, quanta...
Gli anni '70 erano anni di grande fermento, di profonda affermazione delle identità.
Ed erano anche gli anni di piombo italiani: si sparava e si sparava parecchio, era un dato di fatto.
Ricordo perfettamente la ruota di telegiornali nei tragici giorni e nelle tragiche ore del sequestro Moro...fatti di cronaca grandi, potenti, immani oserei dire, che riuscivano a colpire e catturare l'attenzione apprensiva anche di un bambino.
Erano anni in cui lo scontro era all'ordine del giorno, in cui ci si poteva aspettare di tutto.
Ma erano anche anni di fermento, dicevo...erano anni di promessa, erano anni di ricrescita dopo l'austerità dei primi anni del decennio.
E soprattutto, erano anni di identità forte, di identità difesa e rivendicata.
Il fascista era fascista, e il comunista era comunista. Erano anni in cui si era disposti a morire per la difesa delle proprie idee, in cui essere Italiani, non importa se in un senso o in un altro, aveva comunque un senso...e questo senso era molto profondo.
Erano anni di cultura, di grande impegno personale e collettivo su ogni fronte, erano anni di italianità...giusta o sbagliata che fosse, ma erano comunque anni in cui anche gli Italiani esistevano al mondo.
Poi arrivarono gli anni '80, e gli italiani smisero di fare gli italiani e iniziarono a fingere di essere americani...smisero di sognare, smisero di credere, smisero di lottare, smisero di costruire, dismisero l'Italia.
Di quella Terra, di quella Gente...non rimase più nulla.
Solo ricordi sparsi di una pantera della Celere che sfreccia per le vie di Roma.
HORUS
Benvenuti alle Porte di Orione
"No time, no space, another race of vibrations..."
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
domenica 15 febbraio 2009
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