"No time, no space, another race of vibrations..." Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato. In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere. Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago. Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova. Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza. Benvenuti alle Porte di Orione. Horus il Viandante.
giovedì 29 agosto 2013
Horizon
Non so se vi siete mai trovati sul crinale di una duna. Apparentemente, vi è deserto da entrambi i lati. Apparentemente, non vi è differenza allo sguardo. Ovunque, distese torride di forme inafferrabili, infinitamente uguali. Ero con mio padre, portava il fiore dai quattro petali bianchi Vidi che era il Sole, che da un lato nasceva e dall'altro moriva. Talmente semplice, che nessuno lo aveva mai compreso. Qualcuno scese dal crinale, ancora in cerca della strada per Cartagine. Noi, invece, riprendemmo il cammino. E intanto, le dune cambiavano di nuovo forma.
Der Wanderer, il Viandante del romanticismo tedesco é colui il quale segue un cammino che non si dirige verso qualcosa di connotabile fisicamente, verso un "luogo" reale, tangibile; al contrario, egli è un avventuriero dello spirito, un essere che va alla ricerca di sé stesso, o meglio dell'indefinibile, di ciò di cui una lontana eco del proprio animo rende certi dell'esistenza, ma che sfugge ad ogni più rigorosa disamina razionale.
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