HORUS

HORUS

Benvenuti alle Porte di Orione

"No time, no space, another race of vibrations..."
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.

domenica 21 dicembre 2008

2097

(pubblicato su Le Seagull Magique, 31 maggio 2008)



Potrebbe essere solo un'illusione.
Solo un'illusione.
Tutto infinitamente piccolo, agli occhi superiori...noi non li possiamo vedere, perchè guardiamo avanti a noi e non sopra di noi.
Loro vedono noi...schegge di luce su autostrade infinite di energia pura, invisibile.
Grattacieli di silicio, che ai nostro occhi prendono forma e colore di cemento e vetro.
Crediamo di essere, perchè così siamo stati programmati. Per credere di essere, non per essere.
E' un gioco...vivere nel gioco della realtà potrebbe essere divertente, creativo, produttivo.
E' molto più seria l'irrealtà. Non é altrettanto divertente, ma é produttiva: é l'irreale che crea la realtà, in fin dei conti.
Vagare, quindi, alla ricerca dell'irreale potrebbe essere l'autostrada primaria del sistema operativo.
Ma vi rendete conto? Arrivare alla Thule e scoprire che é quella l'unica realtà.
Che tutto ciò che credevo realtà non esiste, che io stesso non esisto se non in quella Thule.
Una variabile, una stringa, un dato...una cascata vorticosa di numeri in progressione geometrica casuale, un frattale dell'Universo.
Già...e l'Universo? Un frattale anche quello?
Tutta la cosmogonìa potrebbe essere una sequenza casuale, allora.
Passeggiate in un bosco d'autunno, chinatevi e raccogliete una foglia....vedrete lì, l'illusione della realtà.
La foglia é perfettamente simmetrica...due parti esattamente speculari, divise da una nervatura centrale, un minuscolo bonsai del perfetto ordine universale.
Adesso, osservate ancora più attentamente la foglia....guardate controluce, in ciascuna delle due metà.
Vedrete una serie impazzita e caotica di piccole nervature, che irradiano l'interno della foglia.
Qelli sono i vasi linfatici, da lì passa il nutrimento che permette a quella foglia di vivere...essi seguono un ordine casuale, e quindi un non-ordine. Un disordine, un caos, un caso....
La vita é caso, dunque...dal kaos l'esistenza, l'essenza.
Mi rinchiudo a guardare il disordine. Esso é vita.
E dunque....l'ordine logico? la ragione? é illusione....é irreale che si spaccia per reale.
L'istinto caotico della bestia?...la Thule, la realtà fantastica.
E allora...la realtà? come può essere fantasia? Non lo può essere...semplicemente, la realtà non esiste se non come registro di sistema.
Un semplice insieme di dati in sequenza casuale, che scorrono sullo schermo di un computer davanti ad occhi invisibili.
Io ho liberato la mia bestia, intanto.
Corre come una saetta, ha fiutato la pista. Io, ho fiutato la pista. Io, sono la mia bestia.
Io.
Sono.
Nel 2097, incontreremo lo psicologo della Okosama Star.
Potremo parlare....potremo ricominciare...

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