Pubblicato su Cafè de la Paix il 27 luglio 2007-
Ci sono volte in cui uno esce in balcone per fumarsi tranquillamente una sigaretta.
Ci sono volte in cui uno esce in balcone, e la sigaretta non basta più...
troppe cose da considerare, cui pensare.
Ma soprattutto, il nulla cui pensare...
Il nulla non é affatto assenza di elementi, ma qualcosa di diverso.
E' la porta che permette l'elevazione spirituale, dato che l'autoannientamento del pensiero e della ragione é il presupposto necessario affinchè percezione ed irrazionalità trovino ingresso.
Si gode di tante cose, in quei momenti.
Io personalmente, dalla mia Catania, inizio a guardare a sud-est, sento dentro di me (il mio naso fisico, ahimè, percepisce tutt'altro...) il vento caldo delle notti arabe, con delle venature egiziane di cui a volte mi sfugge il significato.
Perchè la cosa bella, é che il significato non esiste.
Il significato é lettura razionale, ed il gioco non funziona più.
Si materializzano delle immagini persiane, piccole candele sotto un cielo stellato in stanze arabeggianti...che in parte mi ricordano l'alhambra di Granada.
Se uno ci si mette d'impegno (cioè, se uno lascia ogni impegno e si abbandona completamente...), in certe notti particolarmente calme si può anche sentire il suono del rebab, il violino arabo.
Dovrei dire violino e basta, dato che questo strumento lo hanno inventato proprio gli arabi, e fece la propria comparsa in europa alla corte di Carlo Magno.
In fin dei conti, io l'ho sempre saputo che vengo da lì...o meglio, anche da lì.
Chi si picca di tematiche reincarnatorie, mi descrive come un cavaliere saraceno alla corte palermitana dell'Imperatore Federico II.
Io, alto 1,85..castano chiaro e con gli occhi chiari...
Così mi é stato detto, e così riferisco.
Del resto i cronisti arabi narrano che il Saladino (essendo di origine curda) fosse alto quasi due metri, chiarissimo di carnagione e con i capelli rossi.
Sta di fatto che, oltre a fumare di meno, dovrei anche smettere di continuare ad ascoltare Seven Seconds.
HORUS
Benvenuti alle Porte di Orione
"No time, no space, another race of vibrations..."
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
domenica 21 dicembre 2008
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