(pubblicato su Cafè de la Paix l'11 febbraio 2008)
Ho deciso di tare un taglio decisamente neoellenistico a Cafè, seguendo le orme del mio maestro Luciano di Samosata.
Nel momento dell'ispirazione, sto ascoltando macho man dei village people.
Ai tanti dark, darkettari e darkoni (non ai gothic, che son persone dalle quali si può solo imparare) che imperversano su Netfangolog consiglierei la lettura del suo "dialogo dei morti".
Alla fin fine, ho imparato a mie spese cosa sono i posers (intellettuali dissidenti al confino di polizia) e cosa sono gli emo (gli emo sono emo. Tautologia proteinica).
Io vorrei essere un village people, invece.
In attesa che la mia mente da dio (ebbene sì, scoprirete nel prossimo post che io sono Dio...ho tratto questa inaspettata quanto non spiacevole conclusione dalla recente vicenda della cancellazione-non cancellazione di Cafè, osservati gli effetti che questa ha sortito sulla mente del netloghiano medio. Roba da Sert) concepisca il blog gemello a quello di Ierofante (altro essere mitologico) sul vampirismo in netlog, rassegno alcune utili riflessioni delle quali la vostra vita intestinale non potrà fare a meno.
ELOGIO DELLA CARTA DA CULO.
Il mecato libero-concorrenziale, a volte, deroga dalle consuete dinamiche della domanda e dell'offerta (oramai appannaggio esclusivo delle economie di baratto tribali africane e di E-Bay) per seguire vie affatto inaspettate.
In linea di massima, la regola é quella del bilanciamento dei fattori produttivi affinchè si realizzi un accettabile compromesso tra costo marginale medio (ovvero il massimo accettabile di costo di produzione al quale si può giungere senza che questo sopravanzi il prezzo, ovvero senza che la produzione vada in perdita) e prezzo finale di vendita, la cui differenza (prezzo meno costo) dà il ricavo medio del produttore.
NOn é però detto che, dato un determinato prezzo al consumo, a minore costo di produzione corrisponda maggiore ricavo per il produttore (tranne che per i cinesi, che però lavorano con costi di produzione prossimi allo zero).
Minore costo significa minore qualità, e la preferenza del consumatore potrebbe rivolgersi verso altri prodotti, similari o succedanei del primo (il prodotto succedaneo é quello che non é simile, ma quello che, economicamente parlando, é assimilabile per funzione al primo, al quale può essere sostituito: ad esempio, il burro é succedaneo dell'olio).
Per convincere il consumatore ad acquistare il prodotto di minor costo, si ricorre allora alla concorrenza sleale parassitaria: si prende l'originale come modello, se ne modificano alcune parti marginali della presentazione, e si inganna il consumatore.
Qualcuno ricorderà di quando Roberto da Crema, alias il Baffo, si spaccò un braccio (ci fu un periodo che si presentava in TV col braccio ingessato) per promuovere "l'orologio che tutti vogliono, IL WATCH!", che era il farlocco dello Swatch (che già di per sè é un farlocco).
Anni fa si verificò però uno strano caso di concorrenza parassitaria, in cui il prodotto farlocco sopravanzò di gran lunga l'originale per qualità.
Ancora oggi ci si chiede cosa sia successo.
Come voi tutti sapete, tra le più pregiate carte igieniche a triplo strato ci sono da un lato la maschia e robusta Scottex, sponsorizzata da un cane, e dall'altro la melliflua e leziosa Cottonelle.
Quest'ultima, nella confezione, presenta una donna stilizzata che con fare sognante si passa della carta igienica sul viso.
Chiaramente, noi tutti siamo portati a pensare che, se una delicata donzella usa quella carta per passarsela sul viso adolescenziale, figuriamoci che goduria proveremo noi a passarcela sul culo.
Ad un certo punto, fece la propria comparsa sui banconi del supermercato una sospetta e preoccupante "SCOTTONELLE", infelice crasi tra Scottex e Cottonelle.
La acquistai per caso.
Ebbene....é risultata essere morbida con cinque veli, non si fora ed aderisce bene al palmo della propria mano: una carta igienica soffice, dalla superficie trapuntata ottenuta attraverso una innovativa lavorazione, che offre una migliore consistenza, una morbidezza ed assorbenza senza confronti.
Molto meglio degli originali, insomma.
Ha però il difetto che non ci si possono fare gli aeroplanini.
Un pò come l'acqua Lete che, nata come farlocco della Ferrarelle, ha finito per farla a pezzi.
HORUS
Benvenuti alle Porte di Orione
"No time, no space, another race of vibrations..."
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.
domenica 21 dicembre 2008
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