HORUS

HORUS

Benvenuti alle Porte di Orione

"No time, no space, another race of vibrations..."
Una dimensione parallela, in cui il tempo cessa di scorrere e lo spazio non ha più alcun significato.
In realtà, nulla ha un significato proprio, oltre quello che noi gli attribuiamo o che crediamo di conoscere.
Sono Horus Der Wanderer, e sulla rotta tracciata dagli occhi di smeraldo dell'antico Gabbiano, scivolando sull'onice del Cielo e proseguendo oltre le miniere d'argento della settima Luna, Iside mi svelò la via della costellazione mitologica ove adesso vago.
Molti ho incontrato sul mio cammino, che avevano smarrito la propria via o semplicemente ne cercavano una nuova.
Io sono colui che accompagna attraverso i varchi dell'Esistenza.
Benvenuti alle Porte di Orione.
Horus il Viandante.

domenica 21 dicembre 2008

I miei auguri per voi

(pubblicato su cafè de la paix il 23 marzo 2008)

"se avremo ancora un pò da vivere....
la primavera, intanto, tarda ad arrivare..."

(F. Battiato, "Povera Patria" )


* * *


Stamattina mi ero messo di buona volontà.
Avevo intenzione di passare da ognuno di voi per lasciarvi il mio pensiero di augurio....e di conseguenza, avevo iniziato il giro.
Poi, non me ne vogliate a male e nessuno si senta escluso o messo in secondo piano, mi sono reso conto che era un'impresa: con alcuni ci sono riuscito, con altri no.
Quindi, ho pensato (molto furbescamente, lo ammetto) di scrivere un blog.
Ci sono tante persone tra voi cui sto pensando stamattina, e ci sono anche persone non più tra voi. Ovviamente, ci sono anche molte persone che non sono mai state qui.
Persone vicine e lontane, sia nel tempo sia nello spazio....chi é vicino nel tempo e lontano nello spazio, e viceversa.
Io non ho e non ho mai avuto grande ispirazione religiosa...tutt'altro direi. Ma il concetto di Pasqua é un qualcosa che trascende di gran lunga qualsivoglia codificazione religiosa.
Che poi Ebrei, Cristiani e quant'altro la vogliano vedere a modo proprio, é un qualcosa che poco ci interessa: ognuno é libero di esprimersi per come meglio crede.
Pasqua è l'apoteosi del Passaggio, qualunque esso sia. Oggi si celebra il Transito come concetto, e ognuno di noi ha dei transiti nella propria vita, piccoli o grandi che siano.
Mistici, concreti, di vita o di momento. E' il concetto che conta, non l'attuazione pratica (mutevole e contingente) dello stesso.
E' su questi concetti che impregnano la vita di ciascuno di noi, che ricorrenze come quella di oggi ci chiamano a riflettere. Cosa sto lasciando? dove vado?
Capodanno é una fesseria convenzionale, é Pasqua il giorno che ci sbatte realmente in faccia il bilancio...
Per una lunga vicenda di riflessione interiore collegata a embrionali vaneggiamenti misticoidi, che vi risparmio per non annoiarvi, io sono tendenzialmente portato ad offrire maggiore rilievo al venerdì che precede la Pasqua.
Aspetto sul quale ho avuto la fortuna, il piacere ed il conforto di rispecchiarmi nelle profonde ed egregie riflessioni della cara amica Dary.
Il Venerdì é rappresentazione sublimata del Prezzo, di ciò che si paga per arrivare al Transito.
E' l'epifania del pedaggio, pagato il quale si aprono le Porte.
Nel "Parsifal" di R. Wagner, un'opera lirica assolutamente unica nel proprio genere, densissima di contenuti mistico-esoterici destinati alla comprensione di pochi, é contenuto uno stupendo passaggio, noto come "incantesimo del Venerdì Santo".
E' il momento della redenzione, culmine della vicenda: in quel giorno, un cavaliere si avanza verso il vecchio Gurnemanz, decano dei Cavalieri del Graal; quando si toglie l’elmo, Gurnemanz riconosce in lui il Puro Folle Parsifal, lo benedice e lo proclama Re del Graal: Parsifal, trasformato da Redento in Redentore (é stato questo, il suo Transito), benedice a propria volta la donna-animale Kundry (in un certo senso, personificazione della forza primigenia della Natura: la benedizione di Kundry simboleggia il superamento dello stato puramente animale dell'Essere Umano) e si volge a guardare la prateria che rifiorisce.
Per questo da molto tempo vivo interiormente il periodo pasquale in una maniera del tutto atipica e personalissima, in linea con le mie parecchie vene di follia....é una concettualizzazione della vita stessa, per me.
Inutile fare i triti e ritriti auguri della durata di 24 ore.
Il mio pensiero per voi é che, guardando avanti, possiate scorgere un bucaneve che fora la coltre bianca..che possiate trovare finalmente aperta la vostra, di Porta.
Luce, Serenità e Felicità...questo vi auguro, come ho potuto scrivere ai pochi amici che sono riuscito a contattare stamattina.
Questo per me é giorno di profonda nostalgia...nostalgia di un passato denso di tante cose. Ma é nostalgia serena, "saudade" brasiliana come scrissi tempo fa in un blog nato in tutt'altra circostanza e per tutt'altro motivo. O, per gli anglofili, semplice "blues".
E' giorno di riflessione.
Attorno a me la coltre bianca é molto, troppo spessa e profonda: io non scorgo nessun bucaneve, solo qualche sparsa timida gemma sugli alberi di ciliegio, i pochi che son sopravvissuti e stanno lottando per sopravvivere in una foresta di alberi bruciati dal gelo invernale.
Sono fragili, delicate....vorrei proteggerle e curarle perchè possano sbocciare liberamente ed energicamente, e inondarmi del loro bel profumo.
Un giorno anche io, come Parsifal, vorrei girare lo sguardo e vedere esplodere improvvisamente fiori, alberi, colori e Vita.
Ma per me, la primavera intanto tarda ad arrivare.
Buona Pasqua a tutti voi, credenti e non

Horus

Nessun commento:

Posta un commento